Quanto costa aprire (e mantenere) la P. IVA?

Per chi è alle prime armi con la libera professione o per chi vorrebbe lanciare una sua startup, la domanda più frequente per passare dalla teoria alla pratica è “come devo fare?”. Vediamo in breve cosa vuol dire aprire la Partita IVA, quanto costa e come fare.

La Partita IVA è un codice numerico che identifica un soggetto professionale – un’azienda – così come il codice fiscale identifica il contribuente persona fisica. Il codice P.I. è composto da 11 numeri di cui: i primi 7 identificano il contribuente, i successivi 3 l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate e l’ultimo invece è solo un numero di controllo.

Per aprire la P.IVA basta fare richiesta all’Agenzia delle Entrate, indicando i propri dati personali, la data di inizio attività, il regime contabile e il codice ATECO dell’attività che intendo andare a svolgere; in alcuni casi (es. società di persone o di capitali, imprenditori commerciali, impresa artigiana o agricola, …), oltre alla pratica presso l’A.d.E., dovrò fare anche l’iscrizione alla Camera di Commercio o la pratica SUAP al Comune.

Per svolgere questi due adempimenti è consigliato rivolgersi ad un intermediario abilitato, anche la sola comunicazione all’Agenzia per quanto semplice possa sembrare infatti non è così scontata. La pratica presuppone che tutti i dati da inserire nella comunicazione siano già stati verificati e siano chiari al momento della presentazione della pratica, in particolare: codice ATECO e regime contabile. Per questo motivo molto spesso ci si rivolge ad un professionista, che oltre a fare le pratiche di cui sopra, si preoccuperà anche di fare le opportune valutazioni in merito a regime fiscale, codice ATECO e magari convenienza stessa della Partita IVA piuttosto che altro.

I costi del commercialista variano a seconda del professionista a cui mi rivolgo e nel caso ci sia o meno l’iscrizione alla CCIAA, in linea di massima il costo per aprire la P.I. è di 100/500 euro circa.

Una volta aperta la P.IVA dovrò preoccuparmi di mantenerla e di pianificare le spese che ne derivano, in particolare dovrò preoccuparmi di tenere la contabilità e gestire eventuali fatture elettroniche.

Tendenzialmente, per la gestione contabile il costo varia a seconda del tipo di azienda, del regime contabile, della presenza o meno di dipendenti e in generale del livello di complessità del caso specifico. Indicativamente, al netto delle società, si va da un minimo di 600 euro/anno (il caso più semplice) ad un massimo di 3.000 euro/anno circa (contabilità semplificata con dipendenti).

Questi i costi e gli adempimenti da un punto di vista strettamente fiscale e contabile, che ovviamente non esauriscono la gestione dell’impresa nel suo insieme.

Per una valutazione personalizzata del proprio caso specifico, consigliamo un confronto diretto con lo Studio Marta Rico.